Pink Floyd / The Wall - Confronto tra quattro incisioni
Dal forum di
Videohifi
(http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?whichpage=7&ARCHIVEVIEW=&TOPIC_ID=148211)
Posted - 05/09/2010 :
01:04:07
Allora: ecco alcune delle analisi
che ho fatto oggi (sono state parecchie di più di quelle che pubblico, ma mi
limito a queste per non mettere troppa carne al fuoco).
Il confronto viene fatto sui trenta
secondi estratti dalle tre versioni di The Wall rippate da CD, più il sample
44.1/16 acquisito dal nastro oggetto del thread.
Le versioni su CD sono, come detto,
il doppio disco Harvest originale e la compilation "Echoes" del 2001)
più il CD OMR, del quale Paolo mi ha gentilmente messo a disposizione gli
stessi trenta secondi per effettuare questo confronto.
Di seguito il disco Harvest verrà
indicato come "1", Echoes come "2", il sample dal nastro
come "3" e l'OMR come "4".
Non mi dilungherò qui sulle mie differenti
sensazioni d'ascolto tra le tre versioni, perché sono già state evidenziate
dagli altri intervenuti e mi ci ritrovo più o meno perfettamente. Qui
approfondirò invece alcuni dettagli tecnici.
Come già detto, il 4° brano del CD
originale ("The Happiest Days of Our Lives") mi è servito come
riferimento. I suoi primi trenta secondi contengono gli otto colpi di
basso/batteria che iniziano subito dopo l'elicottero, più l'attacco iniziale
del tema successivo.
Dalle altre due versioni dei brani e dal sample del nastro ho rippato gli
stessi, identici trenta secondi.
Prima considerazione:
La lunghezza effettiva dei tre spezzoni da CD è diversa. Intendo dire che,
tagliando certosinamente (al millisecondo o anche meno) l'inizio e la fine dei
tre brani (dal primissimo attacco del primo degli otto colpi iniziali, fino
all'attacco di un altro colpo di basso/batteria che si trova al 32° secondo
dall'inizio), le tre versioni non hanno la stessa durata.
La N°1 è lunga 32,32 secondi, la N°2 32,38 secondi e la N°4 32,33. In pratica
la N°4 dura 10 millisecondi in più della N°1; la N°2, che è la più
"lenta", ne dura 60 di più.
Penso che ciò sia dovuto alle normali tolleranze di taratura della velocità tra
i registratori dell'epoca (quello che ha creato il master originale e tutti gli
altri che sono poi stati utilizzati per creare le varie copie da cui sono state
tratte queste versioni). Comunque personalmente ritengo che ciò non abbia la
minima importanza all'ascolto.
Per la cronaca: lo spezzone tratto dal nastro è il più lungo (32,54 secondi).
Il motivo dovrebbe essere lo stesso (tolleranza dei registratori utilizzati
fino ad arrivare a quella copia, più la tolleranza del registratore utilizzato
per fare quest'ultima acquisizione).
Seconda considerazione:
Il livello delle quattro versioni è decisamente diverso tra loro. La N°1 è la
più bassa, la N°2 è la più alta, la N°3 e la N°4 sono a metà strada tra le
altre due. Eccole di seguito:
Terza considerazione:
La versione N°2, realizzata con criteri dichiaratamente "audiofili"
(come ho ricordato nel mio precedente post).... è ASSURDAMENTE CLIPPATA in più
punti !!!
Nel secondo grafico si può vedere nettamente il clipping multiplo,
corrispondente al terzo battito dall'inizio del brano:
Qui ho espanso l'asse dei tempi del secondo grafico per
vedere meglio i singoli picchi clippati:
Quarta considerazione:
Lo spettro di risposta in frequenza complessiva di questi trenta secondi è
abbastanza diverso tra le quattro versioni.
Dal momento che il loro livello relativo è differente, ho comunque normalizzato
le quattro forme d'onda a 0 dB prima di ricavarne la curva di risposta in
frequenza, così da poterle confrontare più agevolmente.
Eccole qui, su grafico logaritmico 10Hz~22kHz:
Quinta considerazione:
L'estremo alto della curva di risposta in frequenza è decisamente diverso tra
le quattro versioni.
Per valutarlo meglio, ecco qui le tre curve su scala lineare, così da vedere
per bene cosa accade sopra i 10~15 kHz:
E
per stanotte mi fermo.... a voi i primi commenti......!
Quirino
Cieri (Operatore - Kenwood El. Italia S.p.A.)
Posted - 05/09/2010 :
10:13:43
quote:
...Adesso però mi ha incuriosito la storia di ECHOES "volutamente
audiofilo", cercherò di procurarmelo per il confronto. Sapete per caso se
esiste anche in versione SACD ?
Luca
Franzesi
Ciao
Luca, innanzitutto: non mi risulta esista una versione SACD di Echoes, ma in
quadruplo vinile sì.
In
realtà sul disco non viene scritto esplicitamente che Echoes è stato concepito
con "criteri audiofili", ma... il produttore ha stampato quanto sotto
sul risvolto di copertina (e penso che la frase sia presente in tutte le
versioni distribuite nei vari mercati, visti anche i riferimenti in merito che
si fanno nei link che indico più sotto).
Una
frase del genere viene totalmente ignorata da almeno nove su dieci delle
persone che acquistano i Pink Floyd, perché la stragrande maggioranza degli
utenti non è minimamente interessata a questi criteri e probabilmente non
capisce una sola parola di quanto vi è scritto.
Quindi,
se questa operazione è stata fatta coscientemente, non era (nel 2001) un chiaro
invito al "mondo audiofilo" a ricomprare questa versione perché vi
avrebbe potuto trovare un nuovo universo di dettagli sonori, di micro/macro
dinamica e di quant'altro ci avesse finalmente permesso di apprezzare tutto ciò
che, come dice giustamente Antonio, fino a quel momento ci era stato precluso e
che ci avrebbe ulteriormente fatto condividere il "flusso emotivo"
che ci ha voluto comunicare il gruppo con i suoi lavori ?
Ed
invece... a parte il fatto che i 26 brani della compilation sono tutti
-volutamente- stati "fusi" tra loro senza spazi tra uno e l'altro con
abili operazioni di cross-fade, un po' come fanno i DJ in discoteca (e questo
io personalmente non l'ho assolutamente apprezzato, ma si tratta di una mia
opinione personale), ed a parte alcuni punti in cui effettivamente ho scoperto
un po' di dettagli che nei miei CD originali facevo fatica a sentire o non
sentivo affatto, non ho trovato nulla all'ascolto "globale" che mi
sia piaciuto: oltre al multi-clipping (che ho scoperto ora strumentalmente)
trovo che il suono sia un po' metallico, addirittura compresso, probabilmente
riequalizzato in modo diverso nei vari brani, con un effetto globale che non mi
è assolutamente piaciuto.
Ma
questa, come detto, è una mia opinione. Del resto non posso nemmeno escludere
(anche se mi sembra estremamente improbabile) che Echoes esista in più versioni
e solo la versione che ho io sia stata realizzata in modo (diciamo così)
"non ottimale", mentre l'opera acquistata in Giappone, in Uganda o
all'isola di Pasqua apra davvero le porte del Nirvana....
In
rete per ora ho trovato un paio di riferimenti in merito ad Echoes ed al
"restauro audiofilo" dei suoi brani, ma sicuramente si potrà trovare
altro con una ricerca più approfondita:
http://www.soundstage.com/music/reviews/rev395.htm
http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=230445224694
Quirino
Cieri (Operatore - Kenwood El. Italia S.p.A.)
Posted - 05/09/2010 :
15:03:23
Ecco la seconda parte dei grafici,
inclusi quelli effettuati sul sample da nastro (ho aggiornato il mio precedente
post inserendoli anche lì, così da facilitare il confronto diretto tra i
quattro campioni senza saltare da una pagina all'altra).
Come per gli altri grafici finora
pubblicati, non è automatico che le considerazioni effettuate su questo
brevissimo intervallo di tempo (30 secondi) possano essere estese all'intero
disco; tuttavia abbiamo comunque una base comune oggettiva, su cui esprimere
qualche valutazione.
Iniziamo con le consuete
statistiche sulla forma d'onda nativa (cioé acquisita dal brano così com'è, non
normalizzata), da cui si possono leggere i massimi livelli di picco presenti
nei due canali in questi 30 secondi (Peak Amplitude) e la presenza di campioni
probabilmente clippati (Possibly Clipped Samples). Anche le quattro voci
relative al livello RMS (Minimum, Maximum, Average e Total) sono importanti:
Passiamo
ora all'istogramma, che fornisce una rappresentazione visiva del
"contenuto energetico" del segmento in questione. Dal momento però
che i quattro brani, come sappiamo, sono stati passati su CD a livelli
fondamentalmente diversi, ho preferito prima normalizzarli a 0 dB (cioé portare
a livello 0 dB il picco di livello più alto presente nel segmento di trenta
secondi) per confrontarli meglio.
Noterete
però che anche questo non è sufficiente ad effettuare un vero confronto
"alla pari", perché (e questa è la prova definitiva che i quattro
lavori sono diversi tra loro per varie ragioni, non solo per il livello
relativo o assoluto) si vede chiaramente che il "contenuto
energetico" si trova spalmato in punti differenti dei quattro grafici,
segno che uno o più dei quattro lavori è stato forse compresso, equalizzato,
alterato dinamicamente con curve non lineari, etc.
(Noise gate? Interventi di equalizzazione manuale o di livello, caso per caso ?
Compressore o espansore a più soglie di intervento su più bande di frequenza
indipendenti? Elaboratori di modifica timbrica tipo gli storici "Aural Exciter"
? Ah, saperlo...).
Vediamo
ora due diverse analisi in fase dei quattro spezzoni.
I
primi quattro grafici sono relativi all'analisi in fase tramite la cosiddetta
"figura di Lissajous". Tenete presente che ognuno dei grafici non è
al suo livello originale, ma è stato normalizzato alla massima escursione
visualizzabile (per facilità di confronto visivo).
Dal
momento che penso non siano in molti a conoscere questo tipo di grafico,
preferisco spendere qualche parola in più per permettere di interpretarlo
correttamente.
-Se
il segnale fosse contenuto solo nel canale destro, vedremmo una singola linea
orizzontale al centro dello schermo (da "-1" a "+1", cioé
da ovest ad est).
-Se
il segnale fosse contenuto solo nel canale sinistro, vedremmo una singola linea
verticale al centro dello schermo (da "-1" a "+1", cioé da
sud a nord).
-Se
i due canali contenessero lo stesso identico segnale musicale monofonico, senza
la minima differenza né di ampiezza né di fase, vedremmo una linea diagonale da
sud-ovest a nord-est (sovrapposta a quella sottile linea rossa tracciata sullo
sfondo, sulla quale si sviluppa il segnale reale che stiamo vedendo).
-Se
i due canali contenessero lo stesso identico segnale musicale monofonico di cui
sopra, ma il segnale nel canale sinistro fosse invertito di fase (cioé di 180°)
rispetto a quello del destro, vedremmo una linea diagonale da nord-ovest a
sud-est, anch'essa sovrapposta a quell'altra sottile linea rossa.
In
un caso reale come questo, cioé quando si analizza un normale brano musicale
stereo di buona qualità, viene visualizzata una figura di Lissajous complessa
come quella che vediamo: tanto più la separazione stereo tra i due canali è
elevata e/o tanto più esistono differenze di fase tra i due canali, allora
tanto più "gonfia" (diciamo così per capirci meglio) sarà la figura
risultante. L'importante è che la figura si espanda sull'asse sud-ovest /
nord-est, altrimenti vorrebbe dire che tra i due canali esistono differenze di
fase o sfasamenti non musicalmente coerenti, magari provocati da problemi vari
e non voluti dai musicisti o dai tecnici del suono.
Questo
è un tipo di grafico molto usato nelle trasmissioni broadcast (radio/TV),
perché è importantissimo in quel contesto assicurarsi che l'audio sia ottimale
anche per chi ascolta la trasmissione tramite un ricevitore monofonico.
Questi altri grafici (analisi in fase "M-S") sono
una semplice variante di quelli precedenti, utile per visualizzare con più
immediatezza le stesse informazioni. Ogni grafico è semplicemente stato ruotato
di 45° in senso antiorario, così da rendersi conto più intuitivamente delle
relazioni di fase e di ampiezza tra i canali.
E'
facile vedere che la versione "1" è quella con la minore separazione
stereo delle quattro, mentre la "2" ce l'ha forse un po'...
esagerata; la "3" e la "4" mi sembrano tutto sommato più
equilibrate (e probabilmente migliori, in un contesto di qualità globale).
Penso
di aver terminato.
Mi
scuso se avrò "asciugato" più di uno, ma è un rischio che si deve
correre quando si vuole provare a fare un po' di divulgazione tecnica; del resto
chi non è interessato a queste disquisizioni può sempre continuare a pensare
che le differenze sonore tra le varie versioni di una stessa opera, ascoltate
con il proprio impianto, sono sicuramente dovute ai cavi, oppure alla mancanza
di un risonatore di Schumann nell'ambiente d'ascolto, oppure all'olio di squalo
spalmato sul CD che non era della densità giusta, etc. etc......
P.S.: Non riesco a fare a meno di pensare ad una cosa...
Quando nel 2000 o giù di lì hanno realizzato il 'famoso' Echoes, avranno
sicuramente fatto un'acquisizione dei vari master originali dei P.F. in 96/24 o
in qualità superiore.
E' vero che la qualità dei convertitori A/D è ulteriormente migliorata in
questi dieci anni, così come è vero che la scarsa qualità all'ascolto della
prima stampa originale Harvest sarà certamente anche dovuta alla
scarsa/scarsissima qualità dei convertitori A/D esistenti all'epoca (se
confrontati a quelli attuali), ma... prima o poi questi "bravi
figlioli" si degneranno di passare quelle acquisizioni dei vari dischi in
96/24 su Blu-Ray audio in PCM lineare, o metterle disponibili per il download
Hi-Res, CON LA QUALITA' CHE FINALMENTE SI MERITANO E CHE TUTTI CI ASPETTIAMO
(così come hanno ad esempio fatto con i Genesis) ???
Quirino
Cieri (Operatore - Kenwood El. Italia S.p.A.)
Posted - 05/09/2010 :
22:26:05
quote:
...Un'ultima considerazione: dagli spettrogrammi la cosa non sembrerebbe così
evidente, ma vi garantisco che la differenza in gamma bassa e sulle voci tra il
nastro e il cd originale è veramente impressionante.
Luca Franzesi
Beh, anche se l'analisi è stata
fatta solo su 30 secondi dell'intera opera per cui è proprio impossibile fare
un serio confronto tra le varie versioni basandosi solo su questi grafici, la
differenza tra il CD originale ed il sample 44.1/16 da nastro esiste a la si
può vedere con un po' di attenzione anche negli spettrogrammi (quelli
logaritmici).
Riporto qui un nuovo grafico con le
due risposte in frequenza sovrapposte, così da rendere semplicissimo il
confronto:
Le
due curve gialle sono i canali della versione originale, le due curve rosse
quelli del sample dal nastro.
La
zona che va da 70Hz a 200Hz circa è quasi sovrapponibile; da 200Hz a 3kHz, la
versione originale è progressivamente esaltata da 3 a 5 dB (e questo spiega
sicuramente almeno una parte delle differenze timbriche riscontrate
all'ascolto).
Da
3kHz a 10kHz le curve ritornano più o meno sovrapponibili, poi a partire da
12kHz la versione su CD ha una esaltazione fortissima rispetto al nastro, fino
ad arrivare a circa +20 dB a 18 kHz !
In
gamma bassa l'esaltazione c'è, eccome: trascurando ciò che avviene nella prima
parte fino a 30Hz, a 40Hz il nastro è a +10 dB rispetto al CD, a 50Hz è a +8 dB
ed a 60Hz a +5 dB... mica bruscolini !
Quirino Cieri (Operatore
- Kenwood El. Italia S.p.A.)
Posted - 06/09/2010 :
00:30:14
quote:
quote:
Sarebbe stao forse più corretto scrivere:
a partire da 12000 hz il nastro ha
un'attenuazione fortissima rispetto al cd fino ad arrivare a circa -20 db a 18
khz !
No, nel modo più assoluto. Se il
nastro fosse così "massacrato" il suono risulterebbe del tutto
"chiuso", le voci innaturali e ovattate, piatti e percussioni
sparirebbero e si trasformerebbero in sbuffi incomprensibili.
Invece il dettaglio del nastro SPAZZA VIA il CD ORIGINALE su tutti i fronti:
NON MANCA NIENTE, la voce è reale e presente come non l'avevo mai sentita e le
percussioni sono vive e brillanti. E' il CD a risultare di fatto fastidioso e
innaturale appena si alza troppo il volume....
Luca Franzesi
Personalmente sono della stessa
idea di Luca e penso che quell'esaltazione sopra i 12kHz, per noi
"puristi" che siamo abituati ad un approccio 'olistico' all'opera
originale, risulta più o meno un sacrilegio; ma quando è stata fatta la prima
trasposizione su CD poteva essere invece considerata utile ed
"accattivante" al grande pubblico, secondo la mentalità dei
discografici dell'epoca...
Non per niente, come si è scritto
qui sul forum in altri thread, agli albori del CD molti discografici esaltavano
per pure ragioni di marketing le gamme a bassa ed alta frequenza per far
risaltare la migliore qualità del nuovo supporto rispetto al vinile ed ai
nastri in cassetta (era solo l'inizio di una serie di comportamenti aberranti
che ci hanno portato alla famigerata "loudness war", ma questa è
un'altra storia...).
Si aggiunga poi una qualità non
proprio 'audiophile' del convertitore utilizzato (che come è stato giustamente
fatto notare, introduceva anche un leggero offset in DC) e, secondo me, questa
è la spiegazione di quell'esaltazione.
Del resto è stato scritto qualche
pagina fa che la "vera" versione di riferimento di The Wall, sotto
tutti i parametri, è stata fino ad ora considerata quella dell'edizione OMR...
bene, ecco il grafico a confronto tra il sample da nastro e l'edizione OMR (in
rosso il nastro, in giallo l'OMR):
Qui
si vede come le due curve di risposta in frequenza siano praticamente
sovrapponibili per gran parte della gamma: le uniche differenze si possono
riscontrare sotto i 40Hz (+5~6 dB il nastro) -per altro poco ascoltabili-, poi
nella gamma 900Hz~3kHz (+2~3 dB l'OMR) ed infine sopra i 10kHz (+6~7 dB verso i
14kHz e +10~12 dB verso i 18 kHz l'OMR).
Ma
questa differenza in gamma alta può essere benissimo dovuta alle tolleranze di
azimuth delle testine di lettura tra i vari registratori intervenuti nel
processo di copia, a partire da quello che ha letto il master fino a quello che
ha inciso il nastro di Antonio; insomma, per concludere, secondo me a questo
punto c'è ben più di un indizio che il contenuto più vicino al lavoro
originale, arrivato finora a noi, sia davvero il CD OMR (ed in subordine, il
nastro di Antonio).
Quirino
Cieri (Operatore - Kenwood El. Italia S.p.A.)
Posted - 06/09/2010 :
14:49:30
OK, ho potuto effettuare le stesse misure
anche sul sample 96/24; pubblico solo le tre più significative (statistiche
complessive del sample, risposta in frequenza logaritmica e risposta in
frequenza lineare).
Mie
considerazioni:
-
Le statistiche del sample 96/24 confermano interamente quanto già visto nelle
statistiche del campione 44.1/16 (N.3).
-
La risposta in frequenza tra la versione 44.4/16 e la versione 96/24 è
assolutamente identica, per quanto riguarda la gamma in comune.
Sinceri
complimenti a chi ha effettuato la conversione 96/24 ed il downsampling a
44.1/16 (credo sia stato HDVS): le due curve sono praticamente sovrapponibili
fino a 21 kHz, senza alcuna minima differenza, nemmeno all'estremo alto della
gamma.
Non fate caso alla piccola differenza di livello tra le due curve (circa 3 dB
costanti), presente nonostante anche il sample 96/24 sia stato normalizzato a 0
dB; ciò è dovuto solo alla maggior quantità di campioni presente nella curva a
96kHz, che mostra quindi un "contenuto energetico" superiore. Qualsiasi
confronto con la curva originale va fatto quindi togliendo quei 3 dB al valore
letto in queste due nuove curve.
-
Il contenuto spettrale dopo i 21kHz è "curioso": si vedono nettamente
cinque piccoli spikes che emergono dal rumore di fondo, di livello bassissimo
(il più alto è a -85 dB, il più basso a circa -100 dB) e distanziati di circa 6
kHz uno dall'altro (più o meno a 24, 30, 36, 42 e 48 kHz).
Sinceramente
non saprei spiegare la loro origine, ma sono certo che non possano avere la
minima influenza all'ascolto, né possano causare alcun effetto collaterale.
Forse qualcuno che ci legge (magari lo stesso HDVS) è in grado di spiegarci da
dove provengano, giusto per curiosità accademica ?
Quirino
Cieri (Operatore - Kenwood El. Italia S.p.A.)
Posted - 06/09/2010 :
15:59:52
quote:
quote:
E dunque abbiamo conferma che il 44/16 dopo tutto è un formato ancora
accettabile, se il downsampling è fatto bene....
Antonio
allora teniamoci stretto il CD 44.1
16bit, non sarà la perfezione, ma se il futuro è la musica liquida in MP3, non
vorrei arrivare a rimpiangere il supporto ottico...
Fabrizio
Secondo me, no.
Non è solo un fatto di risposta in
frequenza: come detto ormai moltissime volte nel forum (anche e soprattutto da
persone ben più autorevoli di me), la pulizia globale del suono, la densità di
informazioni, la capacità di ricostruzione della scena, le micro informazioni
di ambienza etc. che una buona registrazione 96/24 riesce ampiamente a
contenere, vengono molto ridotte o quasi del tutto perse in una registrazione
tradizionale 44.1/16.
Se parliamo di trasferire in
digitale delle vecchie registrazioni analogiche che all'epoca non si
prefiggevano la massima qualità audio possibile (che so, un master di Donna
Summer o di Celentano, giusto per dire due primi nomi che mi vengono in mente)
allora sono convinto anch'io che il 44.1/16 vada più che bene; ma nel caso dei
capolavori di gruppi come i Pink Floyd o di certe registrazioni di musica
classica Decca da sempre considerate dei riferimenti, beh, allora il 96/24 è
indispensabile (sempre a mio avviso: naturalmente tutte le opinioni differenti
sono ben accette).
Quirino Cieri (Operatore - Kenwood
El. Italia S.p.A.)
Posted - 06/09/2010 :
17:27:56
quote:
...Mi sono accattato il CD Echoes, perbacco si sente che è una meraviglia!
Posseggo il vinile originale stampato in francia e ripspetto ad altre edizioni
è migliore, ma Echoes non lo fa rimpiangere affatto!...
Saluti
Lino
Ecco, ancora una splendida
dimostrazione che non ci sono verità assolute nell'ascolto musicale e che
quindi non ha mai senso esprimere tesi assolutiste in questo settore...
Nel caso di Lino, evidentemente,
l'impostazione sonora che hanno voluto dare i tecnici EMI ad Echoes è
ampiamente soddisfacente e sono davvero contento per lui che se la gode senza
farsi alcun problema; a me, come detto, non ha convinto, ma -ripeto- questa è
una mia personalissima opinione, che non pretendo assolutamente debba
condizionare altri ascoltatori.
Rimane il fatto che la mia versione
è clippata (saturata) in più punti, come ho dimostrato. Questo è un dato
incontrovertibile. Se poi questi punti clippati siano realmente ascoltabili, è
tutto un altro paio di maniche... solo un confronto A-B in tempo reale davanti
ad un pannello misto di ascoltatori allenati potrebbe dimostrarlo con buona
attendibilità.
Io non potevo però esimermi dal
segnalare come nel processo di transfer non tutto sia andato nelle intenzioni
"audiofile" dei committenti....
Quirino Cieri (Operatore - Kenwood
El. Italia S.p.A.)
Posted - 07/09/2010 :
08:14:17
quote:
...Siamo sicuri poi che quei clipping siano presenti in tutto il CD?
Saluti
Lino
Ieri sera, incuriosito dalla
questione dei clipping, ho fatto qualche altra velocissima prova di
acquisizione di altri brani di Echoes.
No, i clipping ci sono solo in
alcuni brani; anzi, in altri ho potuto riscontrare un lavoro di transfer
pressoché perfetto sotto tutti i punti di vista (e questo mi fa leggermente
inc...re, per ovvi motivi).
Non appena trovo il tempo continuo
le analisi, poi apro un nuovo thread per non andare OT con questo...
Quirino Cieri (Operatore - Kenwood
El. Italia S.p.A.)
27 marzo 2011
Ho continuato le analisi del CD
“Echoes” per conto mio, senza pubblicarle sul forum.
Riporto qui i risultati dettagliati
con le immagini delle forme d’onda di tutti i 26 brani del doppio CD,
evidenziando poi alcune zone dei brani che contengono picchi clippati in
maniera secondo me altamente discutibile (e personalmente inaccettabile, viste
le finalità dell’opera in questione).
Non ho preso in considerazione quei
brani che contengono picchi leggermente clippati, o comunque di durata talmente
ridotta da non essere identificabili all’ascolto.
I brani con zone evidentemente
clippate di cui più avanti riporto i dettagli sono i seguenti:
1. Brano 3+4
del primo disco (“The Happiest Days Of
Our Lives” + “Another Brick In The Wall - Part 2”)
NOTA: La traccia 3 e la 4 sono distinte sul disco, ma
in realtà sono unite nell’ascolto, cioè rappresentano una traccia unica.
E’ quella famosa “dell’elicottero” (traccia 3) e del coro dei bambini (traccia
4). Il clipping dei picchi è quindi pressoché identico nelle due tracce.
2.
Brano 6 del primo disco (“Hey You”)
3. Brano 3 del secondo disco (“The Fletcher Memorial Home”)
4.
Brano 4 del secondo disco (“Comfortably
Numb”).
Ecco le forme d’onda di tutti i 26
brani (il titolo di ognuno è indicato in alto a sinistra in ogni immagine):
Ed ecco ora i dettagli di alcune
zone clippate nei 5 brani precedentemente indicati.
Brano 3+4
del primo disco (“The Happiest Days Of
Our Lives” + “Another Brick In The Wall - Part 2”).
Praticamente su ogni “battito” si
nota il clipping:
Brano 6 del primo disco (“Hey You”)
Brano 3 del secondo disco (“The
Fletcher Memorial Home”)
Brano 4 del secondo disco
(“Comfortably Numb”).
Conclusione
Dal momento che questa è poi la
domanda fondamentale da farsi: si
sentono i picchi clippati ?
Difficile dare una risposta valida
per tutti e per tutte le situazioni, anche perché l’unico modo per dare una
risposta certa è quella di poter fare il confronto con gli stessi brani,
provenienti dallo stesso master utilizzato per Echoes, ma incisi su CD ad un
livello inferiore tale da non causare picchi clippati...
Personalmente, ascoltando con
attenzione e con una cuffia di riferimento (AKG K701) pilotata da un
amplificatore adeguato (Docet “cuffiamp”), trovo che quei punti clippati
lascino quantomeno una sensazione di “poca gradevolezza” e di suono “sporco”,
con un’entità direttamente proporzionale alla durata del clipping.
L’ascolto in ambiente è meno
rivelatore, tranne che con sistemi di riferimento (diffusori monitor JBL con
amplificazione adeguata in ambiente con acustica adeguata), dove la sensazione
suddetta è pressoché la stessa.
Ho voluto fare un’ulteriore prova:
ho estratto dallo stesso brano tre picchi decisamente clippati e tre non
clippati o al limite del clipping, poi tramite un programma di editing audio li
ho “montati” in sequenza tra loro (clippato + non clippato + clippato + non
clippato, etc.), così da poterli confrontare in fila uno con l’altro.
Risultato: confermo le sensazioni
all’ascolto suddette.